Mi aspettavo che Londra fosse una bella città, ricca di cose da vedere, ma…

non mi aspettavo che me ne sarei quasi innamorato.

Sono arrivato a Londra dall’Islanda e -in primo luogo- vi posso dire che mi è parsa una città accessibile come costi. Questo significa che non è una città con un costo della vita alto, come dicono tutti? Assolutamente no, non è una città ‘a buon mercato’, ma il soggiorno in Islanda mi ha fatto capire che ci sono posti ancora molto più cari. Soprattutto, arrivato a Londra sono subito salito sul London Eye. Non sono uno da ‘attrazioni di massa’, ma mi incuriosiva. Bene, il giro (molto gradevole, in vero) sulla iconica ruota panoramica mi ha fatto intendere immediatamente di quanto Londra sia enorme. Non vivo in una piccola città, ma Londra sono dieci Torino (dieci!) una di fianco all’altra e già di Torino, se sali a Superga, si fa fatica a vedere la fine.
Una città enorme con un’enorme lista di siti interessanti da vedere: chiese, piazze, palazzi, giardini, scorci, musei di ogni tipo di arte di ogni tipo di epoca, statue, pub e ristoranti. Sì perché – sfatiamo un altro mito- a Londra si mangia benissimo! Ne scriverò in merito su un articolo apposito tra qualche mese, ma posso anticiparvi che a Londra ho mangiato cibo preso dappertutto: dal pub al ristorante etnico, dal due stelle Michelin al supermercato, dal cibo di asporto ‘deluxe’ ai tramezzini delle catene di negozi… non ho trovato nulla in 7 giorni, e sottolineo nulla, che non fosse almeno buono.

Tornando all’enormità della città, posso dire che in una settimana sono uscito solo due volte dalla zona 1 della metropolitana (il pieno centro), una per raggiungere un pub e una per andare a vedere Stonehenge, e non sono nemmeno riuscito a visitare tutto ciò che c’era nelle zone più centrali. E nulla di quanto c’era nelle altre zone. Dovrò tornare.

Questo, per sommi capi, il programma dei miei giorni londinesi:

  • giorno 1 (pomeriggio e sera): sistemazione in un albergo del centro (sudicio, letteralmente, ma era a due passi dal British Museum, rendendo agevoli tutti i miei spostamenti); London Eye e cena da The Wigmore, spostandomi a piedi per iniziare ad assaporare la città
  • giorno 2: Piccadilly Circus; Trafalgar Square; un giro lunghissimo nella National Gallery (non solo bellissima, ma con un sacco di bambini muniti di album da disegno che riproducevano le opere d’arte: sarebbe bello vedere anche da noi più bambini nei musei); pranzo con delle pie da asporto prese da Holborn Dining Room; crociera sul Tamigi (altra attività mainstream ‘non da me’, ma mi ha permesso di rendermi conto ulteriormente dell’enormità della città e di osservare dall’acqua delle zone che non avrei visto i giorni successivi)
  • giorno 3: Hyde Park; Museo delle Scienze; pranzo da Dinner by Heston Blumenthal; Buckingham Palace, i suoi giardini e St. James’ Park; Westminster Abbey; Westminster Hall; Neal’s Yard
  • giorno 4: gita a Stonehenge. Mi avevano detto che non ne valeva la pena, ma non sono d’accordo. Ne vale la pena! È interessante, misterioso, emozionante. Oltre a permettere di vedere la campagna inglese, con le sue pecore e la sua quiete.
    Merenda da Cedric Grolet; Museo di Storia Naturale; Museo del Design; cena da The Harwood Arms
  • giorno 5: British Museum (enorme, ne ho viste bene solo alcune parti, ma permette di avere una panoramica sull’arte e la cultura di ogni continente); pranzo da Trishna; Carnaby Street e dintorni; Messa, in italiano (era domenica, e ci tengo)
  • giorno 6: Tate Modern; Shakespeare’s Globe; Cattedrale di St. Paul; Torre di Londra; Tower Bridge; City
  • giorno 7 (fino al primo pomeriggio): colazione da Cedric Grolet; Hyde Park; Kensington Gardens; Kensigton; Notting Hill; pranzo da asporto da The Ginger Pig


Londra è una metropoli, ma una vera metropoli, non un’imitazione.
Troverai persone di ogni cultura e provenienza; arte, gastronomia, attrazioni, attività; ha mezzi pubblici efficientissimi ed è piacevole girare per le vie centrali a piedi, anche di notte.

È una città davvero interessante e nei posti interessanti si lascia sempre un pezzo di cuore e si torna sempre con piacere.
Tornerò.

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