Messa (in scena?)
Dal 18 maggio 2020 si potranno celebrare nuovamente le Messe col popolo. O meglio, con una parte di popolo, limitata e distante. Lo dico subito, col massimo rispetto e forse...
Partire senza sapere dove sarei arrivato, con una direzione per uscire dalla città scritta da due amici dentro una piccola busta chiusa. 15 tappe, le giornate scandite dalla Liturgia delle Ore e alcuni temi su cui riflettere ‘verso il futuro’ erano le mie uniche certezze.
E così sono partito!
E in 15 giorni ho percorso 322 km a piedi, per complessivi 404.896 passi.
È stata proprio una bella esperienza. Un’esperienza che mi ha aiutato a uscire almeno in parte dalla mia comfort zone, dalle mie abitudini, dalla mia voglia/necessità/ossessione di pianificare sempre tutto!
Qui non c’era nulla di pianificato e quel poco che avevo in testa l’ho anche cambiato in corsa, per fare cose che mi ispiravano sul momento o per incontrare persone che mi faceva piacere vedere.
È stata incontro. Incontro, in primo luogo, con alcuni amici che mi hanno accolto lungo la strada. Grazie! E con una serie di persone sconosciute con cui ho scambiato qualche parola, o anche solo un sorriso, o condiviso la preghiera. Grazie!
È stata natura. La collina torinese, il Monferrato, l’acquario di Genova, il mare, il promontorio di Portofino, le Cinque Terre. La meraviglia negli occhi. Grazie!
È stata ospitalità. Da parte degli amici; del campeggio; di qualche appartamento; di qualche stanza di albergo, bella o brutta. Grazie!
È stata preghiera. L’incontro con Gesù, da solo e in compagnia. Che è un incontro che trasforma la vita, anche se spesso non me ne accorgo o sono restio a lasciarmela trasformare. Grazie!
È stata strada. L’incontro con me stesso e con gli altri nella fatica; l’incontro con i luoghi, i volti, i rumori; l’incontro con le mie paure nello stare da solo in luoghi che non conosco; l’incontro con Dio e la sua Parola; l’incontro con i miei ricordi e il mio presente. Grazie!
È stata sguardo rivolto al futuro. A una serie di temi che mi stimolano o mi interrogano rispetto al mio domani; temi sicuramente da riordinare e riprendere con calma a casa. Grazie!
Ora torno alla quotidianità, a quell’ordinario che spero di saper rendere -ogni giorno- straordinario.
A quell’ordinario per cui dico, semplicemente, grazie!